Sulla via della seta: viaggio in Uzbekistan, alla scoperta dei luoghi e delle atmosfere de “le mille e una notte”.

Piazza di Poi Kalyon a Bukhara
Piazza di Poi Kalyon a Bukhara

Un reportage sulla via della seta.

 

“Ogni viaggio è una storia d’amore” (La riffa a crepa pelle)

“La bellezza è un dono di Dio, ma la saggezza è più preziosa della bellezza.” (Sherazade)

 

La prima suggestione di questo viaggio, il ricordo principale che rimane “appeso al cuore”, riguarda Samir. Il suo nome significa “vento gentile”.

“Puoi darmi una penna?” Con questa domanda  sono rimasto stregato dal vento di Bukhara.

Samir si è avvicinato a me con fare silenzioso, davanti ad una madrasa. Ha fatto breccia come fa il vento in mezzo alle stradine acciottolate di alcuni luoghi speciali.

Uno scambio di sorrisi. Il suo dono, la calamita che mi ricorderà di lui e del momento, un contatto tra mondi distanti che per un attimo sono stati così vicini da toccarsi e scambiarsi doni.

la calamita di Samir
la calamita di Samir

Parte da qui la storia millenaria e quasi onirica dell’Uzbekistan, paese dell’Asia centrale che ha un patrimonio culturale straordinario. La via della seta, che collegava l’Oriente all’Occidente, ha attraversato questo territorio per secoli, lasciando un segno indelebile nella cultura, nell’architettura e nelle tradizioni locali.

Quattro anni di viaggio per raggiungere la Cina da Venezia, questo il tempo di cui raccontava Marco Polo nel “Milione”. E nel viaggio sulle vie carovaniere questo paese rappresenta il fulcro dell’Asia centrale, il crocevia di popoli e di conoscenza che si trasmetteva col passo lento dei cammelli, attraverso valli e deserti, coi sapori e saperi di mondi diversi e spesso sconosciuti.

 

Alla scoperta della capitale Tashkent.

Partiamo dalla capitale Tashkent, una città ricca di storia e cultura, che offre ai visitatori un’esperienza unica. Divenuta importante sotto la dominazione russa, la capitale ha in sé molto fascino dovuto alla presenza di complessi antichi come la Moschea Hazrat Imam: una delle più grandi moschee dell’Uzbekistan, costruita nel XVII secolo.

Moschea Hazrat Imam
Moschea Hazrat Imam

Qui è possibile osservare la madrasa Kukeldash: un complesso del XVI secolo, che ospita anche un museo di arte islamica.

caravan
Madrasa Kukeldash

Molto interessanti il Mausoleo di Yunus Khan del XV secolo che ospita la tomba del re Yunus Khan e il mercato Chorsu: un vivace mercato dove è possibile acquistare prodotti freschi, tessuti e spezie.

mercato
mercato delle spezie a Tashkent

Da non perdere la metropolitana di Tashkent con alcune stazioni che sono delle vere e proprie opere d’arte, come quella di Kosmonavtlar con le immagini del cosmonauta Yuri Gagarin.

nella metro - Valentina Tereshkova, prima astronauta russa.
nella metro – Valentina Tereshkova, prima astronauta russa.

La capitale è un vero e proprio melting pot di culture, che sta crescendo insieme all’aumento di visitatori di tutto il mondo.

 

La storia di Emir Timur: Tamerlano signore della guerra.

statua di Tamerlano a Tashkent
statua di Tamerlano a Tashkent

Tamerlano, nato nel 1336, fu il signore della guerra turco-mongola e fondò un vasto impero in Asia centrale e Medio Oriente. Comandante militare al servizio dei mongoli, nel 1370 proclamò il suo regno e iniziò una serie di campagne militari che lo portarono a conquistare gran parte dell’Asia centrale, del Medio Oriente e dell’India.

Viene ricordato come il fondatore e padre dell’Uzbekistan, anche se alla sua morte, 1405 all’età di 69 anni, il suo impero si disintegrò rapidamente.

Considerato quasi un dio in Uzbekistan, Tamerlano è oggi riconosciuto come una figura controversa. Considerato un grande conquistatore ma anche un sanguinario tiranno e la sua eredità è ancora oggetto di dibattito.

Musulmano devoto e sostenitore della diffusione dell’Islam, Tamerlano era anche un mecenate delle arti e delle scienze.

La sua capitale, Samarcanda, era un importante centro culturale e commerciale e le sue conquiste ebbero un profondo impatto sulla storia dell’Asia centrale e del Medio Oriente.

 

Il miglior Plov di tutto l’Uzbekistan.

La cucina uzbeka: ricca e saporita, che combina influenze arabe, turche e persiane. Il piatto tipico è il Plov, verdure saltate, riso e carne, con i locali che fanno a gara per chi cucina il migliore delle zona. Da provare insieme agli spiedini di carne di pollo, agnello e pecora, che come tradizione araba e persiana sono molto speziati.

il plov, piatto tipico uzbeko
il plov piatto tipico uzbeko

 

Le meraviglie della città di Khiva, patrimonio Unesco dal 1990.

Khiva è una città antica e affascinante. Il suo centro storico, l’Ichon-Qala, è un vero e proprio museo a cielo aperto, ricco di meraviglie architettoniche.

il minareto mozzato di Khiva
il minareto mozzato di Khiva

Bellezze che risalgono al XII secolo come la fortezza Kunya Ark: la residenza dei khan di Khiva, la moschea Juma: la più grande moschea della città, risalente al XII secolo.

Da ricordare che solo i discendenti di Gengs Khan potevano chiamarsi “Khan” mentre chi non discendeva dal grande condottiero mongolo poteva al massimo essere chiamato Emiro.

Un luogo magico dove abbiamo avuto la fortuna di osservare la vita lenta e i modi gentili delle persone del luogo.

ragazza allo specchio a Khiva
ragazza allo specchio a Khiva

Da visitare la madrasa di Mohammed Amin Khan: un magnifico edificio del XVIII secolo, decorato con piastrelle di ceramica, il minareto Kalta Minor: un minareto incompiuto del XVI secolo, alto 60 metri, il mausoleo di Pakhlavan Makhmud: il mausoleo di un leggendario eroe locale, risalente al XII secolo, il bazar di Itchan Kala: un mercato tradizionale, dove si possono acquistare prodotti locali, il caravanserraglio di Tosh Khauli: un caravanserraglio del XVIII secolo, costruito per ospitare i viaggiatori sulla via della seta, il complesso di Islam Khodja: un complesso religioso del XVII secolo, composto da una moschea, una madrasa e un mausoleo.

Khiva è una città che affascina e stupisce, un luogo dove il passato si fonde con il presente in un’armonia unica. Fondata nel VII secolo a.C., la città è stata un importante centro commerciale e culturale lungo la Via della Seta.

Khiva è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1990.

matrimonio a Khiva
matrimonio a Khiva

 

Bukhara, la città dei tappeti. 

Bukhara, una delle città più antiche dell’Uzbekistan, è un vero e proprio museo a cielo aperto, anch’essa patrimonio dell’umanità UNESCO. La città è ricca di storia e cultura, e ospita una serie di attrazioni architettoniche, religiose e culturali che la rendono una meta imperdibile per i viaggiatori di tutto il mondo.

Le meraviglie di Bukhara sono molte, tra le quali spicca il minareto di Kalyan, alto 47 metri, che è uno dei simboli della città. Costruito nel XII secolo, è il minareto più alto dell’Asia centrale.

il minareto e la piazza principale di Bukhara
il minareto e la piazza principale di Bukhara

Molto interessante la moschea di Kalyan, costruita nel XII secolo, una delle più grandi dell’Asia centrale.

Da visitare l’Ark di Bukhara, un’antica fortezza che fu la residenza dei khan della città, risale al IX secolo.

Il Samanid Mausoleum, un mausoleo del IX secolo, rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura islamica del periodo, così come la madrasa di Mir-i-Arab, una scuola coranica del XV secolo, è uno degli edifici più belli di Bukhara.

sbirciando all'interno della madrasa
sbirciando all’interno della madrasa

Il Chor-Minor, una torre del XIV secolo, è un edificio unico nel suo genere, con quattro minareti che si innalzano da una base quadrata.

Il bazar di Lyab-i-Hauz, un mercato tradizionale che si trova intorno a un lago artificiale, è un luogo ideale per immergersi nella cultura locale.

Anche i caravanserragli, antiche stazioni di sosta per i viaggiatori lungo la Via della Seta, sono un altro esempio dell’importanza di Bukhara come città di scambi commerciali.

caravanserraglio a Bukhara
caravanserraglio a Bukhara

Bukhara è una città che affascina e stupisce i visitatori di tutto il mondo. Le sue meraviglie architettoniche, religiose e culturali la rendono una destinazione unica e indimenticabile.

 

Samarcanda, la città de “le mille e una notte”.

Samarcanda è una città mitica e mistica allo stesso tempo. Ricca di storia e cultura, la conosciamo come uno dei centri più importanti situato lungo la via della seta.

Forse conosciuta più per quello che rappresenta che per quello che oggi è in realtà.

Famosa per le sue moschee, i mausolei e le madrase, che testimoniano l’importanza di questa città come centro di commercio e scambio culturale, tra le meraviglie di Samarcanda, ricordiamo in primo luogo il Registan.

Registan, piazza principale di Samarcanda
Lo spettacolo del Registan di notte.

Il Registan è la piazza centrale di Samarcanda, delimitata da tre madrase, la Sher-Dor, la Tillya-Kori e la Ulugh Beg, che rappresentano l’apice dell’architettura islamica timuride.

Da vedere anche il mausoleo di Tamerlano, il fondatore dell’Impero Timuride, che è un capolavoro di arte e architettura, la moschea di Bibi-Khanym, la più grande moschea dell’Asia centrale, che è stata costruita nel XIV secolo e la necropoli di Shah-i-Zinda, un complesso di mausolei che ospita le tombe di numerosi santi e dignitari islamici.

mausoleo a Samarcanda
mausoleo a Samarcanda

Queste sono solo alcune delle meraviglie che rendono Samarcanda una città unica e affascinante. Una visita a questa città è un’esperienza indimenticabile, che permette di immergersi nella storia e nella cultura di un luogo ricco di fascino.

Ricordiamo che anche Samarcanda è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2001.

 

Dormire in una iurta.

Un’esperienza indimenticabile è quella di dormire una notte in una iurta nel deserto. È stato possibile vivere questa esperienza nel deserto vicino ai monti di Nurata.

i colori dell'alba nel deserto
i colori dell’alba nel deserto

Finire la propria giornata intorno al fuoco e ascoltare le musiche popolari uzbeke, per poi lasciarsi cullare dal silenzio della notte e dai suoni della natura, ammirando il cielo stellato, sognando di essere un viaggiatore del passato e raccontandosi storie.

raccontarsi una storia attorno al fuoco
raccontarsi storie attorno al fuoco.

 

La via della seta: un viaggio interiore.

Camminare per le strade di Khiva, Bukhara e Samarcanda è come fare un salto nel passato. Le antiche moschee, i caravanserragli e i bazar sembrano usciti da un libro di fiabe.

La sensazione è quella di essere immersi in un mondo magico, dove la realtà si mescola al mito. Non è un caso che l’Uzbekistan sia stato fonte di ispirazione per molti scrittori e per il celebre “Le mille e una notte”.

Un viaggio che si è rivelato un percorso interiore, alla riscoperta di sé stessi e del proprio modo di approcciarsi a mondi differenti che rimangono sospesi tra sogno e realtà.

donne uzbeke posano con vestiti tipici di seta
donne uzbeke posano con vestiti tipici di seta

 

Sulla gratitudine e sull’incontro.

Un viaggio in Uzbekistan è un’esperienza che tocca il cuore. I colori, i profumi, i suoni e i sapori di questo paese lasciano un segno indelebile nella memoria.

La bellezza delle città storiche, la cordialità della gente del posto e la magia del deserto sono un’esperienza che non si può dimenticare.

Abbiamo iniziato con una suggestione legata all’incontro con Samir, vogliamo concludere allo stesso modo.

La prima riguarda l’incontro con Shay, la guida tagika che ha accompagnato una giornata di viaggio a Khiva. Con lui è stato semplice trovarsi in accordo. Abbiamo parlato di gratitudine. La frase rivelatrice è stata “pensare bene per parlare bene e agire bene”.

Non è una questione di religione, ringraziare ed essere grati significa “scegliere” di essere felici ogni giorno. Rappresenta il rispetto per noi stessi e per il prossimo nel viaggio della vita. Dunque ringraziare ogni giorno per fare bene al proprio cuore.

Shay,a sinistra, guida tagika in Khiva
Shay,a sinistra, guida tagika in Khiva

 

Le conclusioni sul viaggio.

L’Uzbekistan è un paese che ha molto da offrire ai viaggiatori. Un viaggio in questo paese è un’esperienza unica e indimenticabile, che permette di immergersi in una storia millenaria e in una cultura affascinante.

Stavolta ci piace terminare questo articolo parafrasando la frase di un autore a noi caro, Robert MCLiam Wilson: “ogni viaggio è una storia d’amore”.

Per finire la foto del meraviglioso gruppo di avventure del mondo, coordinato dalla dolcissima Anna, con cui ho condiviso questa storia d’amore chiamata Uzbekistan.

i compagni di viaggio di avventure del mondo
i meravigliosi compagni di viaggio di avventure del mondo.