Viaggio nella Sicilia greca occidentale: due giorni tra Segesta, Selinunte e Valle dei Templi patrimonio Unesco.

Il Tempio della Concordia nella Valle dei Templi e la statua di Icaro caduto di Mitoraj
Il Tempio della Concordia nella Valle dei Templi e la statua di Icaro caduto di Mitoraj

“Un buon viaggiatore non ha piani precisi, il suo scopo non è arrivare” (Lao Tzu)

“Nel viaggio c’è un certo sapore di libertà, di semplicità… un certo fascino dell’orizzonte senza limiti, del percorso senza ritorno, della notte senza tetto, della vita senza superfluo” (Théodore Monod)

 

Il viaggio in Sicilia: già questo di per sé propone meraviglia in termini di paesaggi, mare, colline e territorio che cambia.

In questo articolo vogliamo però parlare della meraviglia legata alla storia greca, tra luoghi che riescono a riportandoci indietro nel tempo.

Proponiamo in queste righe un tour di 2 giorni. Per chi parte dall’aeroporto di Trapani, in 40 minuti è possibile raggiungere Segesta. Il consiglio è di visitarla alle prime ore del mattino (il parco apre alle 9).

Segesta fu un’antica città elima situata nella parte nord-occidentale della Sicilia, in provincia di Trapani.

Il parco archeologico custodisce due meraviglie: un tempio in stile dorico e un teatro di età ellenistica, in parte scavato nella roccia della collina. Questo sito archeologico è tra i meglio conservati di tutta la Sicilia ed è uno dei luoghi d’interesse, in ambito di storia greca,  più suggestivi grazie al panorama visibile e alla sua posizione sul monte.

tempio segesta
tempio Segesta

La data della fondazione non è conosciuta, ma da documenti risulta che la città era abitata nel IX secolo a.C.

Lo storico greco Tucidide narra che il popolo degli Elimi che fondò la città fossero in realtà profughi troiani che giunsero in Sicilia e fondarono Aegesta ed Erice.

anfiteatro segesta
anfiteatro Segesta

Verso l’ora di pranzo della prima giornata il nostro personale tour della Sicilia occidentale la tappa ci ha portato anche a visitare il Cretto di Burri a Gibellina di cui abbiamo già parlato in altro articolo.

Il viaggio nella Sicilia occidentale prosegue “rotolando verso sud” e portandoci a visitare la costa bagnata dal Canale di Sicilia. Per poterci godere il tramonto sulla Valle dei Templi abbiamo deciso di concederci questa visita il pomeriggio/sera del primo giorno in modo da poter poi pernottare in zona.

 

Ricordiamo che La Valle dei Templi è un parco archeologico della Sicilia caratterizzato dall’eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico.

Corrisponde all’antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento. Dal 1997 l’intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità redatta dall’UNESCO.

Un simbolo della città e di tutta l’isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è uno dei più grandi d’Europa e del Mediterraneo.

Il Tempio della Concordia nella Valle dei Templi e la statua di Icaro caduto di Mitoraj
Il Tempio della Concordia nella Valle dei Templi e la statua di Icaro caduto di Mitoraj

La Valle dei Templi è caratterizzata dai resti di ben undici templi in ordine dorico, tre santuari, una grande concentrazione di necropoli.

Tempio della Concordia, il cui nome deriva da un’iscrizione latina ritrovata nelle vicinanze dello stesso tempio, costruito anch’esso nel V secolo a.C. è quello meglio conservato, grazie anche alla circostanza che fu trasformato in tempio cristiano nel VI secolo d.C.

Ne entriamo nel merito dei singoli tempi da vedere (Eracle, Zeus, Dioscuri) che ogni visitatore potrà ammirare cullandosi camminando “a zonzo” e a testa all’insù, come “flaneurs dell’antichità”.

Interessante ricordare il tempio di Vulcano. Demetra e Persefone, madre e figlia, protettrici della fecondità della natura e dell’uomo, erano chiamate dai Greci divinità ctonie, ovvero divinità della terra. Il loro culto era così diffuso in tutta la Sicilia che gli autori antichi definivano l’Isola “dono di nozze a Persefone da parte di Zeus” e la stessa Akragas era detta “la terra di Persefone”.

Svegliarsi nella Valle dei Templi è uno degli spettacoli naturali più incredibili che ci possano essere.

Un suggerimento nella ripartenza verso ovest è di fermarsi a vedere la Scala dei Turchi (non scavalcare le transenne e saltare i divieti come fanno molti turisti della domenica) per poi fermarsi a pranzare vista mare in uno dei locali tipici del posto.

Ancora un’ora circa ed è possibile arrivare a Selinunte, il più grande parco archeologico, per estensione, d’Europa. Qui è possibile visitare i resti dell’antica città siceliota che rimane all’estremo est dell’odierna provincia di Trapani. Sull’acropoli vi sono alcuni templi insieme ad altre costruzioni secondarie, mentre altri templi si trovano su una collina poco lontana. Selinunte, chiamata Selinùs in antichità, deriva il suo nome da “sélinon”, il sedano che tuttora cresce selvatico nella zona. La città ebbe una vita breve (circa 240 anni). In questo periodo la sua popolazione crebbe fino a raggiungere i 100.000 abitanti.

selinunte
selinunte

Il parco archeologico di Selinunte è molto esteso e la parte principale è rappresentata dall’Acropoli dove si trovano i ruderi di tre templi, di cui quello maggiormente conservato vediamo una fila di colonne.

tempio selinunte
tempio selinunte

Finito il tour del parco archeologico, nel secondo pomeriggio, il suggerimento è di fermarsi dopo circa mezz’ora al Museo del Satiro danzante del quale però parleremo in un articolo specifico.

Il viaggio prosegue…