Surtsey: l’isola che non c’era.

L'Isola di Surtsey in Islanda.
L'Isola di Surtsey in Islanda.

“Un buon seme, anche se cade in mare, diventerà un’isola.” (Proverbio malese)

 

Come nasce un’isola? Come si forma? Quanto tempo ci vuole per crescere o emergere?

Nel 1963 in Islanda è stato possibile osservare un fenomeno incredibile: la nascita di una nuova isola. Questa è Surtsey: l’isola che non c’era.

Surtsey (in islandese “isola di Surtr“) è un’isola vulcanica al largo della costa meridionale dell’Islanda emersa dal mare nel 1963 ed è divenuto il territorio più a sud di competenza islandese.

Il 14 novembre 1963 alcuni pescatori si accorsero di questo denso fumo scuro in una zona di mare che erano soliti percorrere per le proprie battute di pesca. Era iniziata l’eruzione vulcanica in una zona dove il fondale era circa a 130 metri sotto il livello del mare e la stessa durò fino al 5 giugno 1967, quando l’isola raggiunse la sua massima estensione pari a 2,7 km² e 174 metri di altezza.

Surstey dopo 16 giorni da inizio eruzione
Surstey dopo 16 giorni da inizio eruzione

Da allora il vento e le onde hanno eroso la sua superficie facendola diminuire costantemente: nel 2012 la superficie si era ridotta a 1,3 km2 e il suo punto più elevato, misurato nel 2007, raggiungeva i 155 metri sul livello del mare.

Le eruzioni sottomarine che hanno creato Surtsey sono parte del sistema vulcanico sottomarino Vestmannaeyjar (in islandese: “Isole degli uomini dell’ovest”) facente parte della Dorsale Medio Atlantica, un’immensa fenditura del fondale marino lungo la quale si verificano numerosi fenomeni sismici e vulcanici.

La nuova isola è stata ampiamente studiata dai vulcanologi durante la sua creazione e dalla fine dell’eruzione è di grande interesse per i botanici e i biologi che possono osservare come le forme di vita la stiano gradualmente colonizzando.

È probabile che l’eruzione sia iniziata qualche giorno prima del 14 novembre. Le eruzioni esplosive, annullate dalla pressione dell’acqua emettono comunque materiale piroclastico che, accumulandosi, forma un vulcano che si avvicina sempre più alla superficie. Durante la settimana seguente le esplosioni furono continue e dopo solo pochi giorni la nuova isola misurava più di 500 metri di lunghezza e aveva raggiunto un’altezza di 45 metri.

Alla nuova isola venne dato il nome di Surtsey (“Isola di Surtr“), dal nome del gigante del fuoco appartenente alla Mitologia norrena.

Già all’inizio del 1964, le continue eruzioni avevano fatto crescere l’isola a un’altezza tale che l’acqua non poté più arrivare facilmente alle bocche eruttive e l’attività del vulcano perse gran parte del suo carattere esplosivo. Essa iniziò a essere caratterizzata da flussi e fontane di lava. Questo portò alla formazione di uno strato di roccia dura estremamente resistente all’erosione, che permise all’isola di non essere spazzata via. Le eruzioni effusive continuarono fino al 1965, quando ormai l’isola aveva una superficie di 2,5 km².

surtsey_eruzione
surtsey_eruzione

Il 19 agosto 1966 vide il ritorno delle eruzioni effusive sull’isola principale, con l’apporto di lava fresca che conferì una maggiore resistenza all’erosione. Il tasso di eruzioni diminuì poi costantemente, fino a cessare completamente il 5 giugno 1967. Il vulcano è rimasto inattivo da allora. Le eruzioni durarono in totale tre anni e mezzo, emettendo un volume di lava pari a circa un chilometro cubico.

Surtsey fu dichiarata riserva naturale nel 1965, quando era ancora in corso la fase eruttiva. Divenne un sito fondamentale per lo studio della bio-colonizzazione da parte di una popolazione fondatrice che arriva dall’esterno e solo a pochi scienziati è permesso calpestarne il suolo. Nel 2008 l’UNESCO ha dichiarato l’isola Patrimonio dell’umanità in riconoscimento del suo grande valore scientifico.

Oltre a diventare un importante modello vulcanico di eruzione, che dal 1963 viene anche chiamato “surtseyano”, Surtsey è stato anche un importantissimo laboratorio per lo studio della biocolonizzazione di un nuovo territorio. Dall’iniziale assenza di forme di vita si passò a forme microbiche e successivamente a muschi e licheni. Dagli uccelli come i gabbiani fino alla pulcinella di mare, al popolamento delle acque circostanti da parte delle otarie e di foche.

Nel futuro ci aspettiamo una riduzione della grandezza e dell’altezza dell’isola dovute a vari tipi di erosione. Tuttavia, l’isola difficilmente scomparirà completamente nel breve termine. perchè le complesse reazioni chimiche nella roccia lavica hanno gradualmente formato un materiale altamente resistente all’erosione. Su Surtsey questo processo è avvenuto molto rapidamente grazie alle alte temperature vicino alla superficie.

isola Surtsey nel 1999
isola Surtsey nel 1999

L’isola sicuramente diventerà ancora più piccola, ma molto probabilmente continuerà a esistere per secoli prima di scomparire completamente. Un’idea di come potrà apparire nel futuro la possono dare le altre piccole isole nell’arcipelago Vestmannaeyjar, che si sono formate nello stesso modo della Surtsey molte migliaia di anni fa e da allora si sono erose considerevolmente.

Esistono altre isole di formazione vulcanica scomparse, una anche in Italia. L’isola Ferdinandea, vicino alla Sicilia, si creò in breve tempo dalle eruzioni vulcaniche. Apparve e scomparve tra il 1831 e il 1832.